L’insopportabile teatrino della “sinistra” Pd

Ormai l’hanno capito tutti: la sedicente sinistra del Pd abbaia ma non morde mai. Rivendica ascolto, lamenta il piglio autoritario con cui il bastone di Renzi e dei suoi luogotenenti si abbassa sulle per altro timide proteste della minoranza ma – ecco il punto – non c’è mai un tema, un solo contenuto visibile, che renda chiaro su cosa i vari Bersani, Cuperlo, Speranza, D’Alema e compagnia si differenzino davvero dalla politica del capo, che ha facile gioco nel mettere alla berlina così tiepidi contestatori.

Costoro non hanno nulla da dire sulla devastazione della Costituzione su cui Renzi ha imposto un plebiscito che trasforma la repubblica democratica in un simulacro, distrugge la sovranità popolare e fa del parlamento un ostaggio dell’esecutivo; non mettono becco sulla drammatica accelerazione con cui il governo italiano, fra formali smentite e sostanziali conferme, sta preparando l’invasione della Libia, in perfetta continuità con il nostro più vergognoso passato coloniale; non contrastano, neppure labilmente, le politiche del governo in materia di lavoro e di istruzione, come  l’abolizione dell’articolo 18, la cancellazione di interi articoli dello Statuto dei lavoratori, l’attacco alle pensioni più povere, lo scempio del sistema di protezione sociale, le misure che trasformano la scuola in una caserma e trasformano le università in dependance del sistema di impresa; non li scuote neppure lo stato comatoso dell’economia, la totale assenza di una politica industriale e di investimenti pubblici capace di generare buona occupazione, in un paese dove più di 4 giovani su 10 non riescono a lavorare.

Del resto, tutte le politiche liberiste varate o sostenute dal Pd renziano in perfetta armonia con l’oligarchia capitalistica europea sono state avallate o subite dalla minoranza interna. Tutte!
Costoro, a ben vedere, assolvono soltanto ad un compito: quello di trattenere nel Partito democratico quella parte della base che ancora crede possibile un mutamento di rotta.
Insomma, queste controfigure fanno, come si usa dire, “l’opposizione di sua maestà”, utili a mantenere le cose come stanno.


Dunque non si tratta di “derenzizzare” il Pd, si tratta di costruire un ampio schieramento di sinistra, una sinistra di classe che non aspiri opportunisticamente a tornare nell’ovile appena le condizioni lo permettano.

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