Il volto sporco (e nascosto) del governo Renzi



Se ne parla poco, pochissimo, nel mondo servile e addomesticato dell’informazione. Eppure il fatto è di estrema gravità e spiega più di tante chiacchiere a cosa è votato il governo Renzi, quali sono gli interessi sporchi ai quali è legato.
Ebbene, il Consiglio dei ministri di sabato ha approvato un decreto che stabilisce che ostacolare la revisione dei bilanci e non fare le verifiche antiriciclaggio non è più un reato: i manager che impediscono ai revisori dei conti di accertare irregolarità nascondendo documenti o utilizzando vari artifici, la faranno franca. Il carcere, che la previgente normativa prevedeva sino a 3 anni scompare. E per sopramercato diminuiscono anche le sanzioni amministrative.
Non rischiano più la prigione neppure gli intermediari, i professionisti e i revisori che non rispettano gli obblighi che l’Italia si è assunta recependo la direttiva europea sulla “prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo”.
Così, d’incanto, sono usciti indenni dai processi manager e imprenditori, come l'ex patron di Emmelunga, l'ex ad di Sisal, l'ex consigliere delegato di Ilva.
Di sicuro quelle norme hanno già salvato dal carcere molti evasori, anche eccellenti. Ed altri ancora nel salveranno nel futuro prossimo.
Si pensi alle misure fiscali varate durante l’estate, come la depenalizzazione della dichiarazione infedele sotto i 150mila euro e di quella fraudolenta, non più reato se vengono sottratti al fisco meno di 1 milione e mezzo di euro.
E ancora, si ricordi l’innalzamento da mille a 3mila euro del tetto all’uso del contante che favorisce altra evasione e riciclaggio.
Questo accade in un paese che conta 130 miliardi di evasione e meno di 200 persone condannate in via definitiva per reati fiscali.

Che l’immensa economia che gira al nero sia una cancrena che divora il Paese non è un problema del governo, di questo governo che non a caso vuole distruggere la Costituzione. Ricordate? Quella che si volle fondare sul lavoro.

18 Gennaio 2016

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