Giù le mani da Berlinguer !

Questa volta, il guitto fiorentino che sta strapazzando la Costituzione italiana ha superato il limite della decenza.
Nel tentativo furfantesco di guadagnare consensi alla sua riforma istituzionale, Renzi va ciarlando che in fondo anche Berlinguer avrebbe voluto una sola camera legislativa. Cosa di per sé vera (questa era anche la posizione di Togliatti nel dibattito alla Costituente).
Peccato che ciò si inseriva in un meccanismo elettorale rigorosamente proporzionale, dove uno valeva uno, dove il parlamento rappresentava fedelmente l’orientamento del corpo elettorale, dove non esisteva alcun premio di maggioranza, dove il diritto a governare te lo dovevi guadagnare attraverso il consenso dei cittadini, in un paese che credeva nella partecipazione democratica alla politica e ad ogni chiamata correva alle urne con percentuali di voto superiori al 90%.
E quando Alcide De Gasperi, nel 1953, volle fare approvare una legge che assicurava un premio in seggi a quella coalizione che avesse superato il 50% +1 dei voti, nel paese come nel parlamento si scatenò il finimondo, i lavoratori uscirono dalle fabbriche, le piazze si riempirono di manifestanti, e dai comunisti e  persino da aree liberali si gridò al golpe, contro quella che fu definita da Piero Calamandrei una “legge truffa”.
Si sa che il disegno autoritario fu sconfitto perché alle elezioni del ’54 la legge non produsse il risultato sperato dalla Dc, e l’anno successivo fu abrogata.
Ebbene, la legge elettorale inventata da Renzi e dalla signorina Boschi - quella che consente ad una minoranza assoluta di voti di un corpo elettorale che per metà diserta ormai le urne di impadronirsi di tutto il potere e di ridurre il parlamento, un parlamento fatto in gran parte da nominati, ad una dependance del governo - è incommensurabilmente peggiore di quella che negli anni ’50 fu sconfitta a furor di popolo.
Oggi, tutto il Pd, tanto la sua maggioranza quanto la sua ridicola, esangue minoranza interna, perseguono questo vero e proprio sventramento della democrazia costituzionale.
Renzi sostenga pure il suo disegno reazionario, faccia pure sino in fondo il suo sporco lavoro, ma non si azzardi a millantare ascendenti dove non ne può vantare. Non confonda la sua fame di potere, la sua voglia matta di trasformare la democrazia in un regime con qualche cosa che abbia lontanamente a che fare con chi contro questa degenerazione ha lottato sino all’ultimo giorno della sua vita.

Giù le mani da Enrico Berlinguer !

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